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Germaine de Staël e l'invenzione dell'opinione pubblica

Germaine de Staël (1766-1817) e l’invenzione dell’opinione pubblica

Che cos’è veramente l’opinione pubblica? Chi parla a suo nome, quali interessi esprime, come cambia, qual è il suo rapporto al potere?

Questi interrogativi sono al centro della riflessione di Germaine de Staël nel doppio ruolo con il quale è ricordata, quello di personalità politica liberale e di scrittrice di fama europea. Come molti intellettuali della sua generazione Staël ha ereditato dai pensatori illuministi l’idea che l’opinione pubblica, questo nuovo concetto che descrive nel Settecento la volontà e il sentimento popolare, rappresenti una forza progressista, capace di guidare i governi sul cammino delle riforme, una forza che occorre liberare dai vincoli della censura di ancien regime.
Tuttavia, le lotte politiche della rivoluzione del 1789 le hanno mostrato come la libertà di stampa potesse portare invece alla corruzione del discorso pubblico, generando non critiche costruttive, ma slogan, manipolazioni, calunnie e notizie false. Figlia di un ministro – Jacques Necker – e moglie di un diplomatico, attiva sulla scena politica, Staël è stata per tutta la sua vita, come dice lei stessa, una “celebrità”: condizione spesso poco desiderabile soprattutto per una donna, e che l’ha sovente esposta a caricature, satire oscene e accuse infondate. Come difendere in questo contesto la libertà di espressione?  Quali strumenti permettono di garantire le libertà democratiche senza ledere quella individuale? La sua esperienza tormentata, personale e politica, ha forse ancora qualcosa da insegnarci.

Professore Emerito dell’Unil Biancamaria Fontana
Dopo aver studiato filosofia all'Università degli Studi di Milano e aver conseguito un dottorato in storia all'Università di Cambridge (King's College), Biancamaria Fontana è stata nominata nel 1992 professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Sociali e Politiche dell'Università di Losanna dove è stata titolare della cattedra di Storia delle idee politiche fino al 2018 anno della sua pensione. E’ stata in seguito nominata Professore Emerito dell’Unil. La sua carriera internazionale le consente di collegare in modo originale le diverse tradizioni del pensiero politico europeo. La sua ricerca e il suo insegnamento coprono un vasto numero di argomenti, tra cui la storia delle idee economiche, la storia premoderna e moderna delle idee politiche e costituzionali europee, la storia del liberalismo, della rappresentanza politica, della democrazia e dell'idea di tolleranza. Il suo interesse per l'economia politica, in particolare la scuola classica inglese, l'ha portata nel 2013 a occupare un posto importante all'interno del Centro Walras-Pareto. Biancamaria Fontana nel suo ruolo di direttrice e insegnante, ha affrontato tematiche complesse con una reale preoccupazione educativa. Troviamo questa generosità nella supervisione dei suoi dottorandi, ai quali si sforza di trasmettere una virtù che caratterizza la sua carriera: l'indipendenza intellettuale. Durante la sua presenza a Losanna ha pubblicato un gran numero di monografie che hanno ricevuto un'accoglienza internazionale particolarmente gratificante. Nel 1994 ha pubblicato The Invention of the Modern Republic (Cambridge) e nel 1996 A Politics of Laclos (Kimé). Questi lavori furono presto seguiti, nel 2000, dalla prima edizione inglese di Political Writings di Benjamin Constant (Cambridge). Nel 2008, ha pubblicato un lavoro molto originale sulla politica di Montaigne: Authority and Governance in the Essais (Princeton) e Gli usi della separazione dei poteri (M. Houdiard), che ha co-curato con Sandrine Baume. Infine, nel 2016 si è aggiunto a questo elenco il suo lavoro su Germaine de Staël: A Political Portrait (Princeton). Il suo vivo interesse per la letteratura europea e la sua notevole capacità di integrare concetti filosofici astratti nel loro contesto storico e letterario, aiutati da uno stile sempre elegante e da una penna spesso ironica, hanno reso Biancamaria Fontana una collaboratrice molto ricercata per diverse riviste letterarie internazionali, permettendogli così di creare un pubblico ben oltre i confini del mondo accademico.

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